Un vitigno sannita può entrare nel registro delle varietà di vite: il Camaiola

La richiesta arriva dal Comune di Castelvenere e delle Associazioni Imbottigliatori Castelvenere per una varietà particolarmente coltivata nella Valle Telesina che può portare un valore aggiunto ad un territorio già riconosciuto Città Europea del Vino

Se ne è parlato nel corso dell’incontro ‘Camaiola Day’, svoltosi di recente a Castelvenere, è stato infatti, in questa occasione, tracciato il percorso che porterà a breve ad avanzare la specifica richiesta al Ministero delle politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo.

Ad ascoltare le istanze avanzate dai produttori presenti all’incontro c’erano I rappresentanti del Sannio Consorzio Tutela Vini (il vicepresidente Carmine Coletta, presidente della Cantina di Solopaca), della Regione Campania (Giampaolo Parente, dirigente UOD Servizio territoriale provinciale di Benevento) e della compagine governativa (l’onorevole Pasquale Maglione, componente della Commissione Agricoltura – Camera dei Deputati).

A circa un anno di distanza dalla specifica richiesta avanzata dall’Associazione Imbottigliatori Castelvenere (Aic), grazie anche a recenti documentazioni storiche, si delinea la concreta possibilità di giungere all’importante risultato di veder finalmente iscritto il nome di questo vitigno tra le circa cinquecento varietà di uve da vino che conta il citato Registro istituito nel 1969 e che temporaneamente viene modificato e integrato.

La certezza dell’identità varietale rappresenta un requisito sempre più rilevante nelle moderne viticoltura ed enologia. Interessati tantissimi vitivinicoltori sanniti, molti dei quali concentrati nelle campagne telesine che da sempre costituiscono l’habitat ideale di questo vitigno.

L’iscrizione al Registro della camaiola costituirebbe una notevole opportunità per il Sannio, su cui sono puntati i riflettori della comunicazione per il riconoscimento di ‘Città Europea del Vino’, assegnato ai Comuni di Castelvenere, Guardia Sanframondi, Sant’Agata dei Goti, Solopaca e Torrecuso grazie al progetto realizzato in rete di ‘Sannio Falanghina’.

L’elemento centrale di questo lavoro sarà costituito dalla presentazione di una dettagliata ricerca storica che si farà forte del contributo editoriale che sarà presentato il prossimo 3 aprile a Castelvenere. ‘Sulle tracce del vitigno camaiola – Vitigni storici e opportunità turistiche’ è il titolo dell’opuscolo che è stato realizzato (così come l’incontro ‘Camaiola Day’) grazie alle opportunità messe in campo dal progetto ‘Cantine al Borgo – Luoghi e protagonisti del risorgere del vitigno camaiola’ promosso dal Comune di Castelvenere e cofinanziato dal POC Campania 2014 – 2020 ‘Rigenerazione urbana, politiche per il turismo e la cultura’.

Orlando Vella*

*agricoltore, agrotecnico e giornalista

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