Un cambiamento è già nell’aria: gli ex parlamentari, allarmati scrivono, ai presidenti di Camera e Senato.
In vista delle decisioni che il Movimento 5 stelle si appresta ad assumere sul fronte vitalizi e costi della politica, l’associazione degli ex parlamentari ha scritto a Fico e Casellati chiedendo un incontro e suggerendo anche degli spunti di riflessione all’Ufficio di presidenza, organo competente in materia, mettendoli in guardia sul rischio incostituzionalità di un intervento che andrebbe ad agire sui loro diritti acquisiti. Gli ex parlamentari chiedono il rispetto della legalità costituzionale. Infatti nessuna legge approvata dal Parlamento (cioè da loro stessi) di modifica della disciplina previdenziale ha mai messo in discussione retroattivamente diritti già maturati dai cittadini. Anche i regolamenti vigenti di Camera e Senato in materia previdenziale hanno rispettato questo principio prevedendo l’applicabilità delle nuove norme soltanto a chi è diventato parlamentare dopo il 1 gennaio 2012. Si legge a seguire “pretendere di farlo per tutti gli ex-parlamentari avrebbe soltanto un significato punitivo, di delegittimazione e umiliazione della funzione parlamentare che è libera e indipendente”. Per gli ex parlamentari “uscire dai binari della legalità costituzionale significa creare, inoltre, un pericoloso precedente che mette a rischio lo Stato di diritto e apre la strada al taglio delle pensioni in essere degli italiani”. Concedetemi uno sfogo personale: è un pericoloso precedente per gli ex parlamentari e per le pensioni d’oro ma è un utile/necessario precedente per il futuro degli italiani.